Probabilmente Angri ebbe origine nel VI secolo d.C. I documenti conservati nell'archivio dell’Abbazia di Cava de’ Tirreni testimoniano che Angri cominciò ad essere abitata all'inizio dell'Ottocento. Appena comincio' ad avere una consistenza come centro abitato, essa fu data in feudo a diversi signori, tra i quali gli Zurlo, i D'Aquino, i D'Avalos, i Carafa. Quando, intorno al 1600, entrò in possesso dei Doria, essi vollero che fosse eretta in principato, dal quale appunto presero il titolo di principi di Angri. Verso la meta' del XV secolo, Angri, si staccò da Nocera dal punto di vista amministrativo, diventando una comunita' autonoma (Universitas Terrae Angriae).
Essa continuo' a progredire tanto che nel 1563 Salvatore De Angelis, sindaco dal 1560 al 1565, redasse i cosiddetti "Capitali dell'Universita' di Angri", norme amministrative che furono applicate fino a quando il governo del re non impose alle Universita' regole amministrative comuni. Quando all'inizio del 1600 le contrade del paese furono devastate da una serie di calamita',quali eruzioni vulcaniche, terremoti, carestie, peste, si realizzò un notevole crollo demografico.
E’ verso la fine del secolo la popolazione comincia a crescere nuovamente, infatti intorno alla meta' del ‘700, Angri si da' un nuovo assetto urbanistico, fino a trasformarsi, nel 1806, in Comune con oltre 6.000 abitanti.
Il fenomeno del brigantaggio che sconvolge il Sud-Italia colpisce anche Angri, le cui terre sono teatro di disordini che aumentano dopo la caduta dei Borboni nel 1860. Dopo la proclamazione del Regno d'Italia, il Comune vede la progressiva affermazione della borghesia che promuove tutta una serie di iniziative finalizzate al miglioramento dell'edilizia, all’aumento del reddito della popolazione, a nuovi sistemi di coltivazione agricola tesi a
sfruttare al meglio la grande fertilità' del suolo.
Durante l'ultimo sessantennio, accanto all'agricoltura e al commercio, comincia a svilupparsi l'industria manifatturiera grazie ai signori Wenner, svizzeri tedeschi che diedero inizio a quella grande industria tessile (M.C.M.). Fino a qualche anno fa l’industria vedeva impiegati molti lavoratori, con una sala di tessitura tra le più grandi d'Europa. Purtroppo oggi, a causa di un errata politica gestionale della crisi del settore, le M.C.M. sono scomparse e le strutture sono state vendute ad un privato. Accanto alle industrie manifatturiere, ad Angri sono fiorenti anche le industrie alimentari: la Doria, quotata in Borsa, la Feger e tante altre di più modeste dimensioni. Sono presenti, inoltre, industrie grafiche rinomate per la qualità e la precisione dei lavori.